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PARCHI - NUOVA LEGGE


Recentemente la legislazione italiana è stata aggiornata in materia di raccolta, coltivazione e commercializzazione del tartufo, infatti, nel 1985 è stata emanata la legge quadro n.752 alla quale ogni Regione doveva adeguarsi con una propria normativa.lagotto-tartufoPer poter accedere all’attività di raccolta del tartufo è indispensabile il tesserino (patentino) che viene rilasciato dalle autorità Regionali, dopo il superamento di un esame che accerti un’idoneità dell’aspirante raccoglitore. In particolare egli deve dimostrare di conoscere:

  • La biologia del tartufo;

  • Le norme di legge che ne regolano la raccolta;

  • Il calendario di raccolta;


Ciò che le norme, contenute nei vari regolamenti regionali mirano ad ottenere, consiste fondamentalmente in un comportamento corretto da parte dei cercatori che devono evitare di alterare i rapporti ecologici esistenti nel bosco. Per poter raccogliere i tartufi è indispensabile il cane, la legge vieta l’uso di altri animali (maiale). E’ importante dopo l’estrazione del tartufo, che la buca venga richiusa accuratamente con la stessa terra precedentemente rimossa ciò, non solo per evitare che altri cercatori scoprano i luoghi di raccolta, ma soprattutto per impedire la disidratazione oltre limite del micelio e delle radici, che così, dopo l’inevitabile trauma possono riprendere gli scambi. I periodi di raccolta previsti in calendario da ogni regione devono essere seguiti non solo per in rischio di incappare in pesanti sanzioni, ma anche per non interferire nei processi biologici della simbiosi pianta-tartufo. Vi sono luoghi dove è vietata la raccolta per legge devono essere indicati con cartelli ben visibili. Possono essere tartufaie controllate, coltivate, zone di rifugio ed oasi della fauna selvatica.

 
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